Per la parte che il nostro blog dedica agli approfondimenti su temi sempre diversi, decidiamo oggi di fare piccolo zoom su un argomento affrontato con il professore di Scienze. All’interno del discorso sui terremoti, qualche giorno fa, ci siamo soffermati sulla famosa “Faglia di Sant’Andrea”: una vera e propria minaccia per la California e le zone ad essa limitrofe. Negli ultimi tempi, tra l’altro, tale frattura è stata oggetto di discussioni da parte degli esperti, soprattutto dopo che un gruppo di sismologi di fama internazionale l’ha definita “pronta a esplodere”.
Ma vediamo che cos’è…
Quella di Sant’Andrea è una faglia trascorrente che si estende per circa 1300 km attraverso la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica. Questa frattura del terreno è famosa per i terribili terremoti che sono avvenuti nelle sue vicinanze di cui sembra essere stata responsabile. Ad essa è legato il mito del Big One – terribile terremoto che rischierebbe di staccare la California dal resto del continente – che ha comunque reso ancora più famosa questa zona tanto da trasformarla in meta di visite turistiche. E proprio al Big One si riferiscono gli studiosi che ultimamente hanno predetto, entro trent’anni, un nuovo disastro ambientale.
Storicamente la faglia risale al 1895, quando fu individuata per la prima volta nella California settentrionale da Andrew Lawson, il quale scoprì inoltre che i danni peggiori, tale frattura, li avrebbe causati nella parte meridionale della California (nei pressi di Los Angeles), dove è accumulato il maggior grado di energia. Storicamente la faglia di Sant’Andrea fu responsabile del disastroso terremoto che nel 1806 colpì la città di San Francisco distruggendola quasi completamente. I geologi statunitensi pensano a un nuovo evento simile, certo è che è difficile prevedere la potenza della natura.