High School Program,un nuovo modo di imparare

di Benedetta Calvo e Sofia Russo

Esistono molti modi per compiere un’esperienza di studio diversa. Uno di questi è l’anno all’estero durante le scuole superiori.

Il programma della scuola superiore permette di trascorrere un trimestre, un semestre o un intero anno in una  meta estera, purché convenzionata con l’istituto di riferimento. Per partecipare a questo progetto si devono avere dai  14 ai 18 anni ed essere iscritti ad una scuola italiana.

L’High School Program è riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca della Repubblica Italiana, e regolato dal Miur. L’alunno risulterà assente giustificato e potrà essere riammesso presentando la pagella che gli verrà consegnata nell’ente straniero.

Durante il periodo all’estero il ragazzo potrà essere ospitato da una famiglia selezionata o alloggiare presso il campus della scuola (Boarding School).

Studiare in un’High School è il sogno di tanti ragazzi che potranno vivere un’esperienza educativa e didattica unica nel suo genere. L’alunno trascorrerà un periodo scolastico al pari di uno studente locale, integrandosi nelle attività educative, sportive, di volontariato e avrà la possibilità di comporre il proprio piano didattico. Il ragazzo si approccerà ad una nuova realtà, a un sistema scolastico diverso. Per esempio, nelle scuole al di fuori dell’Italia non esistono degli indirizzi specifici.

Dimentica le ore di studio sui libri e inizia ad immaginare le diverse reazioni tra gli elementi o le leggi della fisica con esperimenti in laboratorio!

Oltre allo studio potrai far parte di squadre sportive, recitare o cantare. Queste attività sono fatte esclusivamente a scuola al fine di integrarsi con gli altri studenti.

Una parte importante di questo programma è la famiglia ospitante, che viene attentamente selezionata dai partner all’estero. Oltretutto, per loro, potresti rappresentare una fonte di crescita culturale. Sarà la famiglia a scegliere lo studente che dovranno ospitare, infatti, avranno accesso ai dossier di ogni ragazzo.

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Cosa devo fare per partecipare a questo programma?

La risposta è semplice. Prima di tutto ci si deve rivolgere ad un’agenzia specializzata (WEP, YouAbroad, Intercultura, EF) che ti indicheranno l’esperienza più adatta per te. Una volta eseguito il colloquio si deve compilare un questionario online e sostenere un test psicologico per riflettere sull’esperienza desiderata, per la quale servono maturità, motivazione, flessibilità e stabilità emotiva.

Una volta completata l’iscrizione l’agenzia interagirà con te e la tua famiglia per preparare la documentazione e gestire le fasi pre-partenza. Vi assisterà anche durante la procedura di ottenimento del visto studentesco. Poco prima della partenza ci sarà un evento informativo molto importante, in cui si spiegheranno le regole e si daranno informazioni indispensabili.

Ecco dei motivi per cui partire:

  1. Imparerai ad adattarti a una realtà diversa
  2. Ti aiuterà a scoprire chi vuoi diventare
  3. Acquisirai sicurezza in te stesso
  4. Sarà una fonte di crescita personale
  5. Imparerai la lingua in modo naturale

Oggi sono una persona diversa, la persona che desideravo diventare, una ragazza indipendente, capace di vivere ogni attimo come se fosse l’ultimo, assaporandone ogni dettaglio”  citazione di Greta P., semestre in Nuova Zelanda con YouAbroad.

Violenze nelle scuole, l’ultimo caso avvenuto ai Castelli Romani

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Ci troviamo a parlare di un altro caso di maltrattamento su minori nelle scuole italiane, accaduto qualche giorno fa a Roma. Presso l’area dei Castelli Romani, tre maestre e una collaboratrice scolastica sono state ritenute responsabili di strattonamenti, offese verbali e colpi alla testa; questi gesti causano nei bambini delle sofferenza e un disagio continuo. Le quattro donne sono state arrestate e il giudice per le indagini preliminari descrive un grave quadro indiziario, ritenendole responsabili di “sopraffazione sistematica” nella loro attività lavorativa.

Purtroppo questo non è l’unico caso, solo nello scorso anno sono state registrate almeno una decina di questi gravi episodi. Uno di questi è successo a Manfredonia, in provincia di Foggia, dove una docente di 61 anni maltrattava i bambini nella scuola materna perché non restavano seduti, in silenzio o addirittura perché sbagliavano a colorare.

Altro caso a Santa Croce, nei pressi di Reggio Emilia, dove una maestra d’asilo accusata di maltrattamenti psicologici e fisici su bambini intorno ai 4 anni, è stata sospesa per 6 mesi dall’ insegnamento. La misura cautelare di interdizione dai pubblici uffici e divieto di insegnare in qualsiasi scuola è stata applicata dal Gip di Reggio Emilia.“Piangi pure, non mi interessa sentirti piangere” è una delle tante frasi pronunciate dalla docente ad un suo alunno, inoltre in molti video sono stati ripresi i bambini strattonati in modo violento, presi per i capelli o addirittura per il collo; l’insegnante li rovesciava dalla brandina per il riposino pomeridiano, accompagnando il tutto con pizzicotti alle gambe e alle braccia, causando dei lividi. Una madre, per fortuna, si era accorta di tali maltrattamenti sulla figlia e ha denunciato subito l’accaduto.

Al momento la Lombardia è la prima regione d’Italia ad aver preso un’iniziativa che serve a tutelare i minori nelle scuole nidi, con un’installazione degli impianti di videosorveglianza. L’assessore alla Famiglia Silvia Piani ha spiegato come – affinché i bambini vengano tutelati – c’è bisogno di telecamere a circuito, rassicurando che i filmati saranno resi disponibili soltanto all’ autorità giudiziaria.

 

Liceo Quadriennale, la voce dei protagonisti

di Benedetta Calvo e Angelica Trippa

È tempo di scegliere la scuola superiore. In questi giorni e per i prossimi, i ragazzi giunti alla fine del primo ciclo di istruzione sono impegnati nell’orientamento per le iscrizioni alla scuola secondaria di secondo grado.

La nostra scuola, prima sul territorio per l’introduzione del liceo delle scienze umane quadriennale a indirizzo sperimentale, ha attivato tante iniziative per far conoscere la sua offerta didattica, come la giornata di Open Day in programma per questo sabato 15 dicembre, quando la scuola aprirà le porte al territorio dalle ore 10:00 alle 14:00.

Questa mattina abbiamo incontrato Lorenzo e Ilaria, due degli alunni del I liceo quadriennale del nostro Istituto per farci raccontare da loro l’esperienza di questa novità che sta raccogliendo pareri molto positivi.

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R: Come funziona il quadriennale?

Ilaria: Il liceo quadriennale è un  liceo sperimentale che prevede la chiusura dei programmi in quattro anni invece di cinque, la più grande differenza è che si iniziano materie come chimica, filosofia, storia dell’arte e fisica fin dal primo anno.

R: Come vi trovate?

Lorenzo: Noi tutti ci troviamo bene in questo istituto e ci sentiamo parte integrante del liceo Santa Lucia Filippini, questo grazie anche al fatto che non sono presenti sezioni.

R: Perché avete fatto questa scelta?

Ilaria: Io  personalmente non ero in questa scuola l’anno scorso, poi, con il passare del tempo, ho capito che non faceva per me. Prendendo in considerazione le altre scuole, questa era quella che mi piaceva di più dal punto di vista dell’ambiente e della didattica. Venendola a visitare e assistendo ad alcune lezioni ho capito che questa scuola offriva realmente quello che diceva di avere.

R: Oltre alle materie classiche in quali altre vi sperimentate?

Lorenzo: Con il progetto quadriennale sono state aggiunte due nuove materie innovative: intercultura e tecnologia, uniche in tutta Italia. Per tecnologia svolgiamo più moduli, ad esempio all’inizio dell’anno abbiamo svolto il corso di fotografia digitale: studiando come si fa una foto, come si sviluppa e il macchinismo che c’è dietro ad una macchina fotografica quindi le varie impostazioni e Photoshop. Intercultura, invece, ci permette di sviluppare il nostro pensiero e in queste ore didattiche cerchiamo di comprendere le culture degli altri popoli e delle altre persone.

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Uno dei tanti lavori svolti durante il corso di fotografia digitale.

R: Come funzionano i tirocini?

Ilaria: I tirocini nel quadriennale funzionano così: in alcune ore di educazione fisica impariamo come si svolge una lezione e la andiamo a fare a dei ragazzi più piccoli, come i bambini delle elementari. Invece per tecnologia abbiamo dei moduli, una volta imparato l’argomento andiamo dai ragazzi delle medie e spieghiamo ciò che sono i moduli. Stiamo iniziando statistica.

R: Consigliereste il quadriennale?

Lorenzo: Noi alunni del quadriennale consigliamo fortemente il nostro istituto perché, grazie al corpo docenti e la collaborazione tra compagni, possiamo studiare in un ambiente sereno e privo di discriminazioni.

R: Studiate una sola lingua?

Ilaria: Sì, studiamo una sola lingua ossia l’inglese. La ampliamo però, oltre alle tre ore settimanali stabilite, abbiamo anche una professoressa esterna madrelingua che ci fa fare solamente dialogo.

R: Farete delle uscite didattiche?

Lorenzo: Sì, le faremo. A breve andremo in gita ai Musei Vaticani nel reparto egizio ed etrusco, perché stiamo trattando lo stesso argomento sia in geostoria che in arte.

Vittorio Lei, dalla passione per la robotica alla scelta felice dell’insegnamento

di Elena Piccinini e Giovanni Savaglia

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Questa settimana abbiamo scelto di fare due chiacchiere con il nostro professore di tecnologia, Vittorio Lei. Il nostro prof – che insegna anche matematica al biennio del liceo delle Scienze Umane – è stato tra i promotori del nuovo liceo quadriennale e dei progetti riguardanti l’informatica. Gli abbiamo chiesto quale è stato il suo percorso formativo e cosa lo ha portato a tornare tra i banchi di scuola.

 

 

D. Come ha scoperto la passione per la tecnologia e la matematica?

R. Per quanto riguarda la matematica, non sono io che l’ho scelta ma lei ha scelto me. Al liceo ero molto attento alle lezioni di matematica e durante il cambio dell’ora facevo i compiti assegnati dal professore. Vedendo dei risultati positivi ho capito che la matematica faceva parte di me. Il professore era molto severo e avendo capito che facevo i compiti in classe, quando mi interrogava cercava di farmi arrivare all’argomento successivo con la logica. Invece a 18 anni è nata la passione per la biotecnologia che mi ha fatto avvicinare alla tecnologia, parliamo del periodo in cui c’è stato il “boom” della robotica e dell’ingegneria.

D. Perché ha deciso di diventare un insegnante?

R. In realtà mi sono trovato per caso a insegnare, l’anno scorso ho avuto il mio primo incarico annuale. Quando ho intrapreso la carriera di professore mi sono reso conto di essere più felice, cosa che quando facevo l’ingegnere biomedico non ero.

D. In che scuole ha studiato?

R. Ho frequentato l’ITIS di Nettuno dove ho studiato informatica, mi sono poi iscritto alla facoltà di Ingegneria clinica e biomedica alla Sapienza di Roma, qui ho sostenuto alcuni esami di applicazione che mi hanno permesso di entrare nel settore della robotica-medica. Ho completato la mia formazione con un dottorato in fisica per l’Agenzia spaziale italiana.

D. In che scuole ha insegnato?

R. Oltre al Santa Lucia Filippini, ho fatto alcune supplenze nelle scuole intorno a Frascati, ho insegnato in un Istituto tecnico, in un liceo scientifico e tecnologico, e alle scuole medie di Colonna.

D. Cosa ama e cosa odia del suo lavoro?

R. Amo quando uno studente trova le mie lezioni interessanti. Odio essere severo e valutare i miei alunni esclusivamente con dei numeri.

Seguici sui social!

di Elena Piccinini

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imagesPer scoprire le novità della nostra scuola e, perché no, entrare nella vita di noi studenti e della grande famiglia dell’Istituto. Insomma, il Santa Lucia Filippini diventa “Social”. Una scelta al passo con i tempi e in linea con il nostro nuovo liceo quadriennale che avrà nel suo percorso di studi – oltre alle materie di indirizzo – anche la tecnologia, l’informatica e la comunicazione digitale.

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Vacanze finite, si rientra a scuola!

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a cura di Elena Piccinini

Ieri noi alunni siamo tornati sui banchi di scuola, dopo le vacanze di Natale abbiamo ripreso le attività didattiche sicuramente con un po’ di nostalgia dei giorni di vacanza, ma felici di rivedere i nostri compagni e i professori.

L’ultimo giorno di scuola era stato il 22 dicembre, quando per salutarci e augurarci un buon Natale abbiamo festeggiato con dolci, musica e giochi a classi aperte e atteso il suono della campanella nel cortile della scuola. Insomma, ci siamo divertiti tantissimo!

Al rientro sono iniziate di nuovo le lezioni, i professori hanno iniziato a interrogare, spiegare nuovi argomenti e fissato sul registro di classe le date delle verifiche.

Proprio oggi abbiamo tolto gli addobbi natalizi dal corridoio e dalle classi, le vacanze sono davvero finite!

È tornato il momento di studiare…

Siamo felici di augurare a tutta la nostra grande famiglia del Santa Lucia Filippini un sereno 2018, che ci porti tanti bei voti.